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Il percorso

Il teatro come luogo ideale per realizzare un’educazione civica viva e attuale, linguaggio multidimensionale e inclusivo e laboratorio di cittadinanza attiva e cambiamento: è questa l’idea alla base del progetto formativo “Lo Spettacolo siamo noi!”, ideato da Fondazione Edoardo Garrone, con una prima edizione pilota nell’anno scolastico 2022/23.

Dopo un percorso articolato in 11 incontri e 33 ore di formazione, secondo le linee guida del MIUR in tema di Educazione civica e declinato in base al livello di scuola, affiancati da tutor esperti – quali Pino Petruzzelli, Marco Taddei e Paolo Piano oltre 100 ragazzi di 6 istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio genovese sono diventati autori, registi, scenografi e disegnatori di luci di vere e proprie pièce teatrali, interpretate da attori professionisti, quali Danila Barone, Enrico Bonavera, Irene Lamponi e Mauro Pirovano.

Sviluppo sostenibile e conflitto, oltre a quei princìpi di equità, libertà e rispetto che sono alla base della Costituzione italiana, sono i temi socialmente rilevanti su cui si sono concentrate riflessione, creazione artistica, progettazione e sperimentazione di linguaggi e competenze troppo spesso azzerati dall’invadenza digitale.

I commenti

«Con ‘Lo Spettacolo siamo noi!’, realizzato in stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e grazie a un percorso progettuale partecipativo, che ha visto impegnati docenti, formatori, professionisti ed esponenti culturali del territorio, abbiamo voluto lavorare accanto alla scuola pubblica per arricchirne e diversificarne l’esperienza didattica. Il nostro tempo è ricco di sfide che possono essere affrontate solo grazie al coinvolgimento di giovani che siano prima di tutto persone consapevoli, cittadini responsabili e competenti; l’educazione civica rappresenta un’opportunità fondamentale per il percorso di crescita dei ragazzi e il terreno più fertile su cui far germogliare qualsiasi idea di sviluppo sostenibile» ha spiegato Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone. «Grazie al linguaggio e alla cultura del teatro, che coinvolge tutte le dimensioni esperienziali della persona – cognitive, emotive, corporee e relazionali – gli spettacoli scritti e diretti dai protagonisti della prima edizione ci confermano una naturale attitudine alla partecipazione e all’approfondimento da parte dei ragazzi che va nutrita con stimoli ed esperienze all’altezza dei loro bisogni formativi e in linea con la complessità del loro contesto. Il percorso e i risultati di questa prima intensa fase rafforzano la nostra volontà di implementare il progetto, estendendolo, nelle prossime edizioni, a tutte le scuole di Genova, della Liguria e non solo.»

«L’idea nasce dalla voglia di credere nei giovani» ha commentato Pino Petruzzelli, coordinatore tecnico-scientifico del progetto. «Qui abbiamo degli studenti che approfondiscono un tema e subito dopo scrivono un testo teatrale, ricevono nozioni di regia, scenografia, disegno, luci, musica e successivamente sono loro a dirigere un attore professionista sul testo che hanno scritto. Giocando a fare teatro si scopre cosa c’è dietro un lavoro artistico e si approfondisce un tema di educazione civica. Il teatro è comunità e la comunità si basa sul rispetto dell’altro, come insegna l’educazione civica.»

I risultati

A conclusione del progetto, gli spettacoli scritti e diretti dagli studenti delle scuole secondarie sono andati in scena sul palcoscenico del Teatro Stradanuova di Genova, interpretati dagli attori professionisti Enrico Bonavera, Mauro Pirovano e Irene Lamponi.

“Proiettili di carta” | classe IV H del Liceo Artistico Klee Barabino

Protagonista del monologo teatrale è il tedesco Hansel. Ritrovando un vecchio baule in soffitta, Hansel rivive in un flashback la sua esperienza della Seconda Guerra Mondiale, a partire dal vano rifiuto di arruolarsi. Innamorato della giovane ebrea Abigail, Hansel scambia con lei lettere che riportano alla mente gli orrori e la violenza della guerra, culminati nel tragico momento dell’uccisione accidentale di una bambina.  Hansel decide di cambiare e combattere per la vita invece che per la morte, ma, nonostante i suoi sforzi, non riesce a liberarsi del peso del passato e del senso di colpa che porta con sé.

Sulla scia dell’attuale conflitto in Ucraina – una guerra straordinariamente vicina a noi, con il suo carico di morte -, il monologo mette in luce come la storia tenda a ripetersi e l’uomo sia incline a commettere gli errori del passato. Ma è proprio dalla guerra combattuta dai nostri nonni e bisnonni che impariamo anche che da un periodo buio e di grave difficoltà può fiorire qualcosa di positivo, come è stato per la stesura della nostra Costituzione.

“Giallo color mimosa” | classe IV Liceo Scientifico I.I.S. Primo Levi

Una favola ecologica racconta la storia di Guido, il guardiano di un parco, che si trova coinvolto in un mistero: qualcuno ha tagliato e bruciato una pianta di mimosa. Per risolverlo Guido interagisce con gli alberi e le piante del parco – un caco, una quercia, un cipresso, una sequoia, un mirto, una rosa… – ognuno con la propria personalità e prospettiva, tutti interconnessi nell’ecosistema del parco, turbato da un gesto sconsiderato, motivato unicamente della ricerca del profitto.

Dal testo teatrale, emergono così una critica dell’ignoranza ecologica – quella del gestore del parco – ma soprattutto una riflessione sull’importanza del rispetto delle leggi della natura, secondo i ritmi della collaborazione, verso uno sviluppo sostenibile inteso come sviluppo armonico, in continuità con la sapienza della terra e le tradizioni dei nostri “nonni”.

“IRIS, alla ricerca dell’intelligenza perduta” | classe III E della Scuola D’Oria‐Pascoli (IC Foce)

Iris è un’aliena proveniente dal pianeta Papalla, inviata sulla Terra per reclutare menti intelligenti e portarle sul suo pianeta, abitato principalmente da persone molto idiote, per migliorarne la situazione conflittuale. Arrivata in Italia, precisamente in Calabria, Iris incontra Gigetto, un operaio che deve emigrare al nord in cerca di lavoro e insieme partono per Genova. Qui Iris si trasforma in una ragazza delle medie, alla moda, scopre il mondo della scuola e impara sulla propria pelle i sentimenti umani: il senso di ingiustizia, il dolore della perdita, il sentimento di vendetta e l’amore verso un suo compagno di classe di nome Seba.

Il testo teatrale affronta così, anche con umorismo, il tema dell’incapacità a mettersi in relazione con l’altro e con il diverso, fino al drammatico esito che porta le azioni umane a tradursi in conflitto e guerra.

“Nel bene e nel male” |classe II D dell’IC Campomorone

Glenda è un’aliena fuggita da una guerra sul suo pianeta. Per sfuggire agli spaventosi e malvagi Ciola, fugge sulla Terra ma scopre che anche qui c’è una guerra in corso, in Ucraina. Per nascondersi, si rifugia in una grotta a Campomorone, un luogo tranquillo. Dopo molti anni, durante i quali ha vissuto da sola e ha perso la sua famiglia, Glenda decide di nascondersi dal mondo per sempre. Dopo lungo tempo, trova il coraggio di uscire dalla sua grotta e incontra una nuova famiglia umana, ma, per essere accettata, deve mentire sul suo aspetto reale: un lumacone gigante. Glenda non mangia cibo umano ed è abituata a nascondersi, sia con la sua nuova famiglia che con i compagni di scuola.

Il viaggio di Glenda è un percorso verso la verità e il coraggio di rivelarla. Alla fine, per salvare le persone che ama dall’esercito di alieni malvagi, Glenda sarà costretta a rivelare la sua vera identità, accettando sia il bene che il male che essa comporta.

“La tigre e la neve” | classe IV A e V A della Scuola primaria Duca degli Abruzzi (IC Lagaccio)

La sede di Fondazione Edoardo Garrone è diventata, infine, palcoscenico di una rappresentazione itinerante di teatro emozionale e sperimentale con i bambini delle classi VI A e V A della scuola primaria Duca degli Abruzzi (IC Lagaccio), guidati dagli attori Danila Barone e Paolo Piano del Teatro del Piccione.

Lo spettacolo è stato concepito come un percorso per spettatore singolo o piccolo nucleo familiare. Ogni spettatore ha quindi incontrato 5 differenti momenti in cui confrontarsi con lo spigoloso tema del conflitto: la stanza delle domande, la stanza dei differenti punti di vista, la stanza della ricerca dell’equilibrio, la stanza delle voci di dentro, la stanza del cambio di prospettiva.

I più piccoli hanno potuto così confrontarsi con i tanti conflitti possibili, imparando a riconoscere il conflitto e a gestirlo perché diventi opportunità di incontro tra punti di partenza anche molto distanti, avendo come obiettivo finale la pace.

Prove generali dello spettacolo “Proiettili di carta”, scritto e diretto dalla classe IV H del Liceo Artistico Klee Barabino

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Lo spettacolo siamo noi

34 classi

14 incontri per classe

1 spettacolo per classe, scritto e diretto dagli studenti e messo in scena da attori professionisti

Un progetto che...

·         Stimola l’approfondimento di tematiche legate all’Educazione Civica e alla crescita personale e sociale attraverso l’apprendimento immersivo offerto dai molti linguaggi del teatro

·         Trasforma gli studenti in autori, registi, scenografi, costumisti e disegnatori di luci di una pièce teatrale messa in scena da attori professionisti: diventano autori – e quindi responsabili – di un messaggio multidimensionale ed esplorano le innumerevoli competenze alla base delle produzioni culturali

·         Rende la scuola vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva e responsabile

Il percorso

Lo Spettacolo siamo noi! offre alle scuole uno strumento per compiere le 33 ore di Educazione Civica con strumenti innovativi, coinvolgendo gli studenti in un’esperienza densa di pratiche e significati.

Attraverso il TEATRO come luogo di sperimentazione del sé e di conoscenza e rispetto dell’altro, le ragazze e i ragazzi saranno accompagnati nella loro originale riflessione sui temi rilevanti del nostro presente e del futuro, grazie al prezioso apporto e alla metodologia di Philosophy for Children.

 

Con la guida esperta degli attori e registi del Teatro del Piccione, entreranno nel mondo delle infinite possibilità offerto dall’arte. La sperimentazione teatrale diventerà elaborazione sociale, vero e proprio presidio di civiltà.

La valutazione d’impatto

Abbiamo scelto di dedicare l’anno scolastico 2024/2025 a un’attività di ricerca e valutazione sugli impatti de “Lo Spettacolo siamo noi!”. Il percorso, curato da ASVAPP, sarà realizzato con l’obiettivo di realizzare un apprendimento scientificamente fondato e condivisibile sulla capacità di iniziative come questa, di produrre gli impatti desiderati nel percorso di crescita degli studenti e nella comunità educante nel suo complesso.

Parteciperanno quest’anno 24 classi di secondaria di primo grado (e altrettante costituiranno un prezioso gruppo di controllo) da 9 differenti Istituti coinvolti con l’aiuto dell’Ufficio Scolastico Regionale.

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