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8.000 volumi di storia medievale e storia dell’arte medievale, con rilevanti sezioni di studi anche sulla preistoria e l’arte rupestre, l’archeologia e l’antropologia, da oggi disponibili alla comunità scientifica e alle giovani generazioni di studenti.

Colette Bozzo Dufour è stata una insigne studiosa, docente di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università di Genova.

PISA, 7 giugno 2024. Si è concluso il trasferimento presso la Biblioteca della Scuola Normale Superiore del fondo librario appartenuto alla professoressa Colette Bozzo Dufour, già docente di Storia dell’arte medievale presso l’Università di Genova, scomparsa nel 2020, di cui sono noti in particolare gli studi sull’Icona del Sacro Volto e sulla Porta Soprana di Genova e, più ampiamente, su sarcofagi romani, sulla scultura altomedioevale, sul reimpiego dei marmi antichi nei monumenti medioevali e sull’architettura romanica.

Composto da circa 8000 volumi, conservati unitariamente, prevalentemente di storia medievale e storia dell’arte medievale, con rilevanti sezioni di studi anche sulla preistoria e l’arte rupestre, l’archeologia e l’antropologia, il fondo è stato donato alla Scuola nel 2022 dalla Fondazione Edoardo Garrone, impegnata da sempre in progetti di formazione e promozione culturale dedicati ai più giovani, che ha sostenuto completamente i costi della movimentazione e della catalogazione del materiale librario.

Garantire la fruizione del Fondo, evitandone la dispersione ed affidandone la cura a un’istituzione in grado di valorizzarlo e di renderlo disponibile in un contesto dinamico e aperto alle giovani generazioni: questa la volontà espressa dalla professoressa Bozzo Dufour nell’atto di donare i suoi testi alla Fondazione Edoardo Garrone.

Per realizzarla appieno, la fondazione genovese ha scelto di donare il Fondo alla Scuola Normale in virtù della lunga tradizione che la sua Biblioteca ha nella gestione e valorizzazione di biblioteche e archivi d’autore (si ricordano tra i circa sessanta fondi librari conservati, quelli donati da studiosi quali Barbi, Pasquali, Garin, Timpanaro, Cantimori, Momigliano e molti altri). La catalogazione del Fondo è stata affidata all’esperienza e alla professionalità di CAeB – Cooperativa archivistica e bibliotecaria, sulla base delle linee guida per la catalogazione dei fondi d’autore e il trattamento degli esemplari fornite dalla Biblioteca della Scuola, con attenzione ai segni di provenienza, come dediche e annotazioni, lasciati nel corso del tempo sui libri dai possessori.

Per le collezioni della Biblioteca della Normale si tratta di un considerevole arricchimento, sia in termini quantitativi sia per la qualità delle pubblicazioni acquisite, in particolare nell’ambito dell’arte paleocristiana, romanica e bizantina, oltre che dell’iconografia e della storia dell’architettura, dell’urbanistica e della scultura. La raccolta si caratterizza per un’ampia copertura geografica, con una specializzazione particolare su Genova e la Liguria, il Piemonte e la Francia. Sono presenti molte monografie su singoli artisti genovesi e liguri, o comunque legati a Genova e alla Liguria, di tutte le epoche, con una cospicua rappresentanza del barocco, dell’’800 e del ‘900. Numerosi anche i cataloghi di mostre allestite a Genova, dal 1949 al 2020, e gli atti di convegni svoltisi nel capoluogo ligure, che nel loro insieme documentano alcuni aspetti della vita culturale della città nella seconda metà del ‘900 e oltre. Infine, a rendere unica la collezione contribuisce anche la presenza di un nucleo di oltre 500 volumi utilizzati dalla professoressa nell’ultima parte della sua vita per avviare uno studio su “La mano nell’arte”, cioè sulla rappresentazione della mano a partire dalle incisioni rupestri, in una prospettiva interdisciplinare.

Grazie alla collaborazione tra Fondazione Edoardo Garrone, Biblioteca della Scuola Normale Superiore e Cooperativa CAeB, la collezione è adesso a disposizione della comunità scientifica della Scuola e di tutti gli studiosi italiani e stranieri che ne faranno richiesta.

“Abbiamo scelto di destinare il Fondo Bozzo Dufour alla Biblioteca della Scuola Normale Superiore perché, grazie a una proficua collaborazione sin dalle prime fasi interlocutorie, abbiamo visto l’opportunità di inserire i volumi in un contesto accogliente e aperto, dinamico, giovane e costantemente in crescita” commenta Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone. “Così facendo, contribuiamo ad alimentare una realtà nazionale prestigiosa, generando valore per i beneficiari e valorizzando al meglio il materiale librario, a partire dal meticoloso lavoro di catalogazione. Un percorso reso ancora più positivo dal pieno sostegno degli eredi e della famiglia della Professoressa, desiderosi di rispettarne appieno le volontà”.

L’acquisizione del fondo Bozzo Dufour è dunque frutto di una collaborazione molto proficua tra diverse realtà, che ha tenuto conto da un lato del rispetto della volontà della donante, dall’altro delle esigenze e della policy della Biblioteca, che ha accettato la donazione solo dopo un’attenta valutazione della sua pertinenza rispetto alle proprie collezioni” conclude Enrico Martellini, direttore della Biblioteca della Scuola Normale Superiore. “Le modalità con cui il progetto si è concretizzato costituiscono un esempio virtuoso e un modello di collaborazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati, in cui la fattiva cooperazione ha permesso che la collezione fosse messa rapidamente a disposizione della comunità scientifica”.

“Il trattamento del Fondo, iniziato a fine 2022 e concluso nel mese di marzo 2024, non si è limitato alla catalogazione dei volumi, alcuni dei quali di particolare pregio, ma ha prestato particolare attenzione anche alle testimonianze del lavoro di studio e ricerca come sottolineature, segni a margine del testo, annotazioni manoscritte, post-it e inserti” spiega Laura Panzeri, presidente della Cooperativa CAeB. “Grazie all’aiuto di studenti e collaboratori della professoressa, è stato inoltre individuato un nucleo significativo di volumi relativi alla linea di ricerca ‘La mano nell’Arte’: un tema originale, affrontato con un approccio interdisciplinare che include, oltre alla storia dell’arte, archeologia, antropologia, medicina, astrologia e biologia e che, grazie al recupero del materiale collezionato dalla professoressa Bozzo Dufour, potrà essere approfondito dai ricercatori”.

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