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Aziende agricole biologiche, multifunzionali e “civiche”; proposte di turismo lento ed esperienziale, dal più classico agriturismo a strutture più insolite quali il Tepee mobile e la cupola geodetica; allevamento di razze particolari e autoctone, come la pecora massese e il cavallo agricolo da tiro pesante, impiegato anche per trekking ed escursionismo; coltivazione e commercializzazione di erbe officinali e infiorescenze di CBD (cannabidiolo); apicoltura sostenibile; ma anche moda etica e creazione di gioielli artigianali che reinterpretano antiche tradizioni, fino ad arrivare alla piattaforma digitale per la condivisione di contenuti originali, quali un cortometraggio e una serie documentaristica dal taglio investigativo: sono queste le idee di impresa dei 15 giovani aspiranti imprenditori che partecipano al Campus residenziale gratuito 2021.

HUB RIGENERATIVO Stefania Alberoni, 31 anni, Bologna

 Con il progetto di Hub Rigenerativo, Stefania Alberoni si propone di realizzare un’impresa sociale fondata su un modello di agricoltura basata sul coinvolgimento della comunità e di “Holistic Managament”, per la pianificazione e gestione di ecosistemi agricoli sostenibili.

Vendita di prodotti alimentari, di arte e artigianato, attività che valorizzano la cultura locale, come degustazioni e raccolta selvatica, ma anche iniziative di formazione legate al benessere, al cibo, all’agricoltura rigenerativa e alla biologia del suolo, costituiranno il primo nucleo dell’impresa.

In una fase successiva, il progetto intende ampliarsi nell’ambito del turismo lento e responsabile, proponendo servizi di accoglienza, eventi, attività e sport outdoor, corsi in eco-edilizia, fonti energetiche rinnovabili, fitodepurazione, gestione acqua e auto-sufficienza, gestione e restauro di paesaggi naturali, eco-linguistica.

TIPÌ Riccardo Arletti, 27 anni, Carpi (MO)

L’idea di impresa si basa sulla commercializzazione, attraverso la formula del comodato d’uso gratuito, di una struttura ricettiva mobile dalle caratteristiche ibride fra una tenda ed un piccolo rifugio di montagna. Realizzata in legno di abete e tessuto riciclato, ottenuto dalla lavorazione di scarti provenienti dal settore tessile, la struttura può ospitare un letto per 2-3 persone e risulta facilmente trasportabile e immagazzinabile. La sua forma piramidale e le caratteristiche di mobilità ricordano le tende dei nativi americani, rivisitate in chiave moderna. Da qui il nome Tepee.

Per dimensioni e caratteristiche ingegneristiche, la struttura rientra all’interno dell’edilizia mobile. L’iter stagionale – che consente anche l’accesso ad un regime burocratico estremamente semplificato – prevede l’istallazione presso gli agriturismi e le strutture extralberghiere interessate all’inizio della stagione e la rimozione alla fine del periodo estivo.

ÈTICO – SARTORIA MARCHIGIANA  Marta Baldassarri, 35 anni, Morrovalle (MC)

Il concept di sostenibilità di ètico – Sartoria Marchigiana rispecchia l’urgenza di un approccio alla moda legato alla salvaguardia ambientale e al rispetto della pelle: sono utilizzati solo tessuti 100% naturali, colorati naturalmente, dipinti a mano con inchiostri naturali auto-prodotti e stampati in Ecoprint.

Il consumatore è al centro della realizzazione del capo di abbigliamento su misura: l’offerta, frutto di ricerca di design dall’idea al prodotto finito, può essere infatti modificata e adattata alle sue esigenze, in un ritorno al concetto di piccola bottega e al valore del rapporto umano tra artigiano cliente

Caratteristiche distintive di ètico – Sartoria Marchigiana sono l’impegno per migliorare la qualità della vita delle persone e della comunità montana dei Monti Azzurri in cui opera, il rispetto degli equilibri ecologici mediante la riduzione degli sprechi e rifiuti, la conservazione della biodiversità attraverso un’azione concreta di recupero dei materiali naturali delle stagioni, delle aziende agricole e tessili. Nei capi di abbigliamento non sono impiegati materiali plastici o derivati.

L’impresa si propone così di valorizzare la cultura della tradizione tessile territoriale marchigiana e al suo “saper fare”, entrando nel contempo a far parte del circuito della green economy e del movimento internazionale della Slow Fashion.

LAB.EZ JEWELLERY  Valentina Bezpalko, 30 anni, Castel di Sangro (AQ)

L’idea di LaB.ez Jewellery è quella di creare, ispirare, trasmettere e far indossare uno spaccato di storia, fatto d’identità, cultura e potenzialità, perché dietro ogni monile si cela una simbologia eterna e ricca di fascino. Ogni gioiello, oltre ad essere bello, deve assumere un significato.

Per questo le creazioni daranno spazio alla rielaborazione dei simboli del passato, da quelli più noti, come il corno e il corallo (contro l’invidia), a quelli meno conosciuti, come la ghianda, amuleto di prosperità. Alcuni gioielli saranno ispirati alla natura, attribuendo ad ognuno un significato legato al territorio. Per la creazione di gioielli con gemme saranno utilizzate solo pietre naturali. Saranno inoltre realizzati gioielli con la tecnica del tombolo, un’arte risalente alla metà del ‘500, in cui le donne creavano pizzi per adornare la casa, recuperata e reinventata oggi.

DUMODE  Moda Sostenibile Serena Buccolini, 26 anni, Montappone (FM)

Il progetto DUMODE si inserisce nel contesto di forte discontinuità e incertezza creato dal terremoto del 2016 con l’obiettivo di dar luce alle piccole imprese di artigianato locale, fortemente penalizzate dagli eventi sismici, che nell’ambito del settore moda integrano modalità di lavorazione e produzione in linea con i canoni di sostenibilità.

L’intento è quello di creare una vetrina online che consenta a tali imprese di affacciarsi nel mondo dell’e-commerce, riuscendo così ad avere un più ampio raggio di visibilità e garantendo ai consumatori la certezza di un acquisto sostenibile e amico dell’ambiente.

Ricollegandosi ai principi dell’economia circolare, DUMODE si propone di costruire un network di produttori e artigiani che attraverso i parametri della sostenibilità porti alla creazione di un flusso di benessere e ricchezza locale, nonché ad una profonda rivalutazione del territorio stesso.

Il tutto si realizzerà attraverso la piattaforma DUMODE, abbreviazione di due parole chiave francesi all’interno del contesto fashion: durable (sostenibile) e mode (moda).

HIGHVALLEY  Davide De Matteis, 31 anni, Acquasanta Terme (AP)

L’impresa nasce con un core business legato alla produzione e vendita di inflorescenze di CBD (cannabidiolo). Highvalley possiede già un portafoglio prodotti suddiviso in 3 linee – 100% Bio, hydro e indoor – che saranno disponibili attraverso un sito per l’e-commerce.

La startup punta ad evolversi, ampliando ulteriormente il proprio business, per dedicarsi anche ad attività correlate, quali l’edibile e la coltura di altri prodotti, e a business conglomerali come il turismo rurale.

LE OFFICINALI DELLA LAGA  Antonio Di Cintio, 31 anni, Roma

Le officinali della Laga si vuole inserire nel mercato delle piante officinali. I dati relativi alle tendenze del mercato offrono infatti incoraggianti opportunità: la domanda è in continua crescita e le importazioni dall’estero sono molto elevate. L’obiettivo è creare un prodotto – principalmente olio essenziale di lavanda e/o altre piante officinali, dalle notissime proprietà – di qualità e biologico. L’impresa si baserà in particolare su vendita diretta e online, organizzazione di visite guidate alla coltivazione e workshop, organizzazione di corsi di formazione e consulenze e creazione di bomboniere e gadget per la regalistica aziendale. Oltre all’olio essenziale, potranno essere sviluppati altri formati di prodotto, tra cui confezioni di piante fresche o essiccate, composizioni floreali, idrolato o acqua floreale, piante in vaso, talee, semi, terricci e concimi, kit per la coltivazione o cesti e confezioni regalo, prodotti erboristici quali unguenti, oleoliti, estratti idroalcolici, tisane, liquori, saponi.

ANTROPOCENE Alessandro Di Giuseppe, 28 anni, Teramo

L’idea di Antropocene è dare vita a una piattaforma digitale per la condivisione di contenuti originali attraverso articoli, post, forme di storytelling, documentari e investigazioni in formato audio e video.

Il modello di business è hybrid-scaled e si appoggia su un pilastro imprescindibile, vero motore e punto di forza del nostro progetto: la community. Nella prima fase di finanziamento sarà fissato un obiettivo da raggiungere con metodi di donations e rewards attraverso la piattaforma di crowdfunding Ginger, coadiuvati dalla promozione di merchandising fortemente brandizzato, per l’elaborazione di un cortometraggio a puntate che servirà a introdurre il nostro progetto al target di riferimento. Nella fase due, il cortometraggio aprirà una seconda campagna di crowdfunding con la quale verrà finanziata l’apertura del website e la serie documentaristica dal taglio investigativo. Di pari passo sarà condotta una campagna DPO con la quale si finanzierà il 15% del progetto. Dopo aver raggiunto il punto di break-even, Antropocene ricercherà la sua sostenibilità attraverso forme più snelle di finanziamento quali sponsorship, membership e share-holding cooperativo.

IL BIVACCO Laura Fiorani, 27 anni, Urbino

 Il progetto prevede l’associazione di un’attività zootecnica, ovvero allevamento, mantenimento e preparazione dei cavalli, con l’attività turistica periodica di trekking a cavallo e con il cavallo. Le escursioni proposte saranno uscite di più giorni a piedi e a cavallo con pernottamento in tenda e cucina alla trappeur. L’obiettivo è quello di effettuare percorsi su sentieri dell’appenino marchigiano, nella zona del Montefeltro, utilizzando il cavallo come mezzo di trasporto per attrezzature (tenda, cambusa, materiali vari) e persone. Quindi il percorso viene affrontato in parte a piedi e in parte in sella.

Parte importante del progetto è l’avviamento di un allevamento di Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido (CAITPR), con lo scopo di partecipare al mantenimento e al lavoro di selezione della razza, ma soprattutto di allevare animali adatti al tipo di escursione proposta, ovvero animali di struttura, resistenti ma docili e collaborativi. L’attività turistica proposta deve infatti poter essere affrontata in sicurezza e senza richiedere alcuna preparazione particolare.

ARYA GLAMPING DOME  Cecilia Iommi, 31 anni, Fermo

L’idea di impresa è finalizzata a sviluppare una nuova destinazione per il turismo esperienziale attraverso la realizzazione di un alloggio ecosostenibile tipico del glamping: la cupola geodetica.

La cupola geodetica da campeggio è una particolare tenda prefabbricata di forma semisferica costruita secondo logiche eco-friendly, progettata con un design ricercato e dotata di tutti gli elementi di comfort e i servizi di un hotel tradizionale (letto matrimoniale, bagno, aria condizionata, etc.), con la sola differenza di essere rigorosamente immersa nella natura. La caratteristica che fa della cupola un alloggio suggestivo è quella di avere la maggior parte della superficie finestrata in crystal, offrendo l’esperienza di dormire sotto le stelle ed essere in continuo contatto con la natura. Proprio per questo la struttura va collocata in un’area che dal punto di vista paesaggistico permetta di godere di vedute e risorse naturali ampie e che sia ben distinta e isolata da altri insediamenti turistici o abitativi, così da garantire privacy e riservatezza per una vera e propria esperienza di campeggio di lusso. La formula di soggiorno proposta è dedicata a coloro che generalmente scelgono una vacanza di tipo short-break che comprende soggiorno e prima colazione.

Arya glamping dome si avvale inoltre di servizi di ospitalità aggiuntivi quali aperitivo con prodotti tipici, escursioni, cinema all’aperto, visite guidate nei borghi vicini, gita a cavallo, visita azienda agricola partner.

AVS  Marco Mietti, 38 anni, Macerata (MC)

Il progetto si articola in due interventi di valorizzazione di beni immobili di proprietà. Il primo intervento è la conversione a struttura turistico-ricettiva di gran parte di due unità immobiliari con ampia corte, su un’altura con un panorama straordinario, senza limitazioni e ravvicinato, dei Sibillini. A disposizione degli ospiti ci saranno salone, cucina per uso autonomo, garage per bici ed e-bike, oltre all’ampio giardino recintato intorno alla struttura. Il secondo intervento riguarda la riqualificazione dei terreni e boschi adiacenti, con la necessità di creare posti auto (a zero impatto) per gli ospiti, l’intenzione di dotarsi di un campetto sportivo polivalente, la prospettiva della realizzazione di un arboreto. L’attività imprenditoriale si configura come gestione della struttura ricettiva e di tutte le sue pertinenze. L’idea alla base del progetto è la creazione di ospitalità di media-montagna nel territorio appenninico dell’entroterra fermano, differente dall’attività di un rifugio montano o di un agriturismo ma conservando l’integrazione con l’ambiente circostante e anzi sviluppando le potenzialità della struttura nell’ottica della valorizzazione del territorio e della sostenibilità sia ambientale sia economica. Lo scopo è aumentare la capacità ricettiva del territorio dei Monti Sibillini, promuovendo sport e attività outdoor nelle immediate vicinanze, accogliendo camminatori e pellegrini di passaggio attraverso la rete di itinerari che interessano l’attività.

HIRPINIA  Gianluca Nicastro, 25 anni, Bagnoli Irpino (AV)

L’idea di impresa si sostanzia nell’impiantare delle tartufaie di tuber mesentericum nella provincia di Avellino, a cui associare un’attività di trasformazione, ristorazione e commercializzazione di prodotti a base di tartufo nero di Bagnoli Irpino. Il punto vendita con ristorante potrebbe situarsi sull’altopiano del Laceno, località turistica e sciistica situata proprio nel Comune di Bagnoli Irpino.

BEE PATIENT  Anna Orpelli, 33 anni, Ferrara

Apicoltura Bee Patient è un progetto di apicoltura sostenibile che prevede il riuso e la rivalorizzazione ambientale ed economica di aree e territori in stato di abbandono o depauperati dall’attività dell’uomo. In tali aree, attraverso l’inserimento nell’ecosistema di animali impollinatori, la buona pratica di rewilding può favorire la rigenerazione spontanea della natura e la creazione di nicchie ecologiche ad alta biodiversità. Gli effetti di tale pratica sui mercati di riferimento possono attivare processi virtuosi di economia circolare: dalla produzione di prodotti dell’alveare in senso stretto e la possibilità di candidare i siti produttivi al titolo di presidi Slow Food, al coinvolgimento delle comunità locali in attività didattiche e/o laboratoriali rivolte alle giovani generazioni, ma anche alle persone più anziane con la finalità di sensibilizzarle, formarle ed impegnarle in progettualità che valorizzino l’importanza delle api per il nostro ecosistema ed il riuso consapevole del territorio. Da ultimo, nel tempo, i territori rinaturalizzati posso acquisire nuove destinazioni d’uso e, di conseguenza, nuovo valore economico.

AZIENDA AGRICOLA LA PIANA / ONG RADICI Giulia Sargenti, 30 anni, Fanano (MO)

 L’idea di impresa si basa sulla Multifunzionalità. In ambito agricolo, il focus sarà su water management e rigenerazione del suolo per la produzione di ortaggi, in campo ed in serra, con un’alta qualità nutritiva. É prevista la vendita diretta in loco o a domicilio in zone limitrofe. Sarà avviato inoltre il rimboschimento dell’area con alberi autoctoni e altre specie per implementare la biodiversità e ricreare un habitat ad hoc per farfalle ed api. Parallelamente si prevede lo sviluppo di un turismo educativo e sostenibile, attraverso Tepees eco-camping, picnic nell’orto, visite guidate alla Food Forest, seminari, workshop, attività di sensibilizzazione alla sostenibilità, ma anche attività storico/culturali lungo i territori della resistenza partigiana sui monti della Riva. Le risorse saranno gestite il più possibile in modo sostenibile, anche attraverso il riuso e la riduzione degli sprechi, creando prodotti di artigianato di riciclo o con materie locali.

La ONG Radici si focalizzerà infine sulla mobilità europea, soprattutto giovanile, volta a sensibilizzare in modo pratico agli UN Sustainable Development Goals, attraverso scambi e corsi di formazione.

 LE ZINNIE Sara Traini, 27 anni, Calice al Cornoviglio (SP)

Le zinnie è un’azienda agricola incentrata prevalentemente sull’allevamento di pecore di razza massese, con relativa trasformazione del latte in prodotti standard come il pecorino e prodotti da pasticceria (compreso il gelato). Annesso all’allevamento, sarà presente un piccolo spazio per le degustazioni.

Ogni prodotto sarà accompagnato da un QR code che, una volta scantinato, porterà il cliente all’interno dell’allevamento con un video illustrativo di tutte le fasi produttive.

Sarà inoltre possibile prenotare una sorta di “orto personalizzato”, attraverso una app che avviserà il cliente quando il raccolto sarà pronto. Si potrà inoltre scegliere se ritirare (o farsi consegnare) i prodotti freschi o sotto forma di conserva. Attraverso la stessa app sarà inoltre possibile prenotare prodotti di origine animale (formaggi di pecora, prodotti di pasticceria e carne di agnello).

Nel periodo invernale l’attività sarà orientata all’insegnamento, con una fattoria didattica, corsi per adulti e bambini.

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