Il teatro come luogo ideale per realizzare un’educazione civica viva e attuale, linguaggio multidimensionale e inclusivo e laboratorio di cittadinanza attiva e cambiamento: è questa l’idea alla base del progetto formativo “Lo Spettacolo siamo noi!”, ideato da Fondazione Edoardo Garrone, di cui in questi giorni si sta avviando alla conclusione la prima edizione pilota.
Dopo un percorso articolato in 11 incontri e 33 ore di formazione, secondo le linee guida del MIUR in tema di Educazione civica e declinato in base al livello di scuola, affiancati da tutor esperti – quali Pino Petruzzelli, Marco Taddei e Paolo Piano – oltre 100 ragazzi di 6 istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio genovese sono diventati autori, registi, scenografi e disegnatori di luci di vere e proprie pièce teatrali, interpretate da attori professionisti, quali Danila Barone, Enrico Bonavera, Irene Lamponi e Mauro Pirovano.
Sviluppo sostenibile e conflitto, oltre a quei princìpi di equità, libertà e rispetto che sono alla base della Costituzione italiana, sono i temi socialmente rilevanti su cui si sono concentrate riflessione, creazione artistica, progettazione e sperimentazione di linguaggi e competenze troppo spesso azzerati dall’invadenza digitale.
Questa mattina al Teatro Stradanuova, interpretati rispettivamente dagli attori Enrico Bonavera e Mauro Pirovano, sono andati in scena “Proiettili di carta”, scritto e diretto dalla classe IV H del Liceo Artistico Klee Barabino, e “Giallo color mimosa”, scritto e diretto dalla classe IV Liceo Scientifico I.I.S. Primo Levi.
Il prossimo 23 maggio, sempre al Teatro Stradanuova, sarà poi la volta delle scuole secondarie di primo grado, con gli spettacoli “IRIS, alla ricerca dell’intelligenza perduta” della classe III E della Scuola D’Oria‐Pascoli (IC Foce) e “Nel bene e nel male” della classe II D dell’IC Campomorone, interpretati dall’attrice Irene Lamponi.
Infine, il 5 giugno la sede di Fondazione Edoardo Garrone diventerà palcoscenico di una rappresentazione itinerante di teatro emozionale e sperimentale con i bambini delle classi V A e IV B della scuola primaria Duca degli Abruzzi (IC Lagaccio), guidati dall’attrice Danila Barone.
«Con ‘Lo Spettacolo siamo noi!’, realizzato in stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e grazie a un percorso progettuale partecipativo, che ha visto impegnati docenti, formatori, professionisti ed esponenti culturali del territorio, abbiamo voluto lavorare accanto alla scuola pubblica per arricchirne e diversificarne l’esperienza didattica. Il nostro tempo è ricco di sfide che possono essere affrontate solo grazie al coinvolgimento di giovani che siano prima di tutto persone consapevoli, cittadini responsabili e competenti; l’educazione civica rappresenta un’opportunità fondamentale per il percorso di crescita dei ragazzi e il terreno più fertile su cui far germogliare qualsiasi idea di sviluppo sostenibile» ha spiegato Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone. «Grazie al linguaggio e alla cultura del teatro, che coinvolge tutte le dimensioni esperienziali della persona – cognitive, emotive, corporee e relazionali – gli spettacoli scritti e diretti dai protagonisti della prima edizione ci confermano una naturale attitudine alla partecipazione e all’approfondimento da parte dei ragazzi che va nutrita con stimoli ed esperienze all’altezza dei loro bisogni formativi e in linea con la complessità del loro contesto. Il percorso e i risultati di questa prima intensa fase rafforzano la nostra volontà di implementare il progetto, estendendolo, nelle prossime edizioni, a tutte le scuole di Genova, della Liguria e non solo.»
«L’idea nasce dalla voglia di credere nei giovani» dice Pino Petruzzelli, coordinatore tecnico-scientifico del progetto. «Qui abbiamo degli studenti che approfondiscono un tema e subito dopo scrivono un testo teatrale, ricevono nozioni di regia, scenografia, disegno, luci, musica e successivamente sono loro a dirigere un attore professionista sul testo che hanno scritto. Giocando a fare teatro si scopre cosa c’è dietro un lavoro artistico e si approfondisce un tema di educazione civica. Il teatro è comunità e la comunità si basa sul rispetto dell’altro, come insegna l’educazione civica.»